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Perchè i migranti non prendono l'aereo?
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Perchè i migranti non prendono l'aereo?

Un senegalese che vuole imbarcarsi su un volo per Milano, senza un visto, «semplicemente non può farlo» esordisce Jasmine Iozzelli, ricercatrice dell’Università di Torino. «Verrebbe respinto al controllo dei documenti. Perché il passaporto che ha in tasca non è abbastanza forte per superarli.»

«Lo stesso accade a un afghano, un siriano, un keniota, un nigeriano e alla maggior parte delle persone che migrano.» Senza un visto rilasciato dalla nostra ambasciata, il loro passaporto non è sufficiente per raggiungere legalmente il nostro paese.

«Meno io devo chiedere un visto per muovermi, più forte è il mio passaporto», semplifica Jasmine, che affianca all’attività di ricerca universitaria l’attivismo sulle navi delle ong che soccorrono i migranti nel Mar Mediterraneo.

Un visto può essere richiesto alla partenza (regime visa required), all’arrivo (visa on arrival) oppure nè alla partenza né all’arrivo (visa free) e «può essere rilasciato solo se vengono provati dei validi motivi come ad esempio lavoro, studio, ricongiungimento familiare, cure mediche.»

La mappa sotto permette di misurare la forza di tutti i passaporti.

Non è un caso se agli ultimi posti ci siano l’Afghanistan, la Siria e la maggior parte degli stati africani: tutti paesi da cui è molto difficile prendere un aereo per andare via.

Il problema

Ottenere un visto per migrare legalmente, nella maggior parte dei paesi da cui partono i migranti, non è semplice. «Non perché sia troppo costoso, né tantomeno perché la burocrazia è lenta - ci tiene a precisare Jasmine - ma perché esistono, per esempio, accordi tra i paesi d’origine e quelli europei in base ai quali non è possibile rilasciare più di un certo numero di visti ogni anno.»

«È una conseguenza del trattato di Schengen, che regola il libero movimento delle persone all’interno dell’Unione Europea: per aprire i confini interni all’Unione sono stati irrigiditi i confini - e dunque i controlli - esterni, specie verso i paesi africani e quelli mediorientali.»

Così chi vuole migrare da questi paesi decide di farlo illegalmente. Come Ibrahima Lo, ventitré anni e un mappamondo di ricci in testa, che ha attraversato il Deserto del Sahara e il Mar Mediterraneo, subendo le violenze delle prigioni in Libia.

Il suo viaggio è iniziato dal Senegal, e da una bugia detta a Capodanno.

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